lunedì 17 dicembre 2007

Le benevole - Corrente

La terza parte del libro vede il nostro antieroe a Stalingrado, sul fronte di guerra più terribile. Qui l’armata tedesca comandata da Von Paulus si è impantanata in un conflitto urbano reso ancora più difficile dal gelo che attanaglia la città. In un’atmosfera surreale, dominata dal fetore della morte, Aue deve effettuare dei resoconti burocratici sul morale delle truppe. In realtà la fame, la sporcizia e la violenza prendono presto il sopravvento e l’ufficiale si trova a vagare come uno spettro tra le strade diroccate e i palazzi sventrati dall’artiglieria, testimone inane di un degrado inarrestabile.

In questa parte del romanzo Littel s’ispira principalmente al romanzo Vita e destino di Vassilij Grossman. Quest’ultimo, infatti, partecipò come volontario dell’Armata Rossa alla Battaglia di Stalingrado, un’esperienza traumatica narrata poi nel suo capolavoro. La citazione dell’opera del dissidente russo è evidente nell’esemplificativa scena in cui Aue interroga un ufficiale russo appena catturato e che di lì a poco sarà mandato davanti al plotone di esecuzione. Dal confronto tra i due ufficiali, entrambi uomini di cultura disincantanti e intelligenti, emerge la contrapposizione di due paesi dominati dal totalitarismo che costringono alla lotta i loro popoli. Ciascuno di loro è convinto di essere nel giusto ma in realtà entrambi si scannano per delle ideologie illusorie.
Nell’ultima parte del capitolo Aue, in preda alla dissenteria e ai morsi della fame, ormai allucinato, s’avventura a piedi sul Volga ghiacciato quando viene ferito alla testa da un cecchino.

venerdì 14 dicembre 2007

Grotesque - Anteprima

Natsuo Kirino
Neri Pozza, 2008
pagine 512, euro 18,00
Traduzione dal giapponese di Gianluca Coci

Segnaliamo oggi la prossima uscita del nuovo romanzo dell’autrice di Le quattro casalinghe di Tokyo, la piú grande scrittrice giapponese di noir, la piú venduta su Amazon.com, una delle voci piú originali della narrativa contemporanea internazionale.
Due prostitute di Tokyo, Yuriko e Kazue, sono state uccise in modo feroce, e la loro morte ha lasciato una serie di domande senza risposta, un mistero che va oltre la necessità di scoprire il loro assassino. Chi erano queste due giovani donne, quali eventi hanno condotto la loro vita verso un destino cosí tremendo, dove si annida l’enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare…
La sorella maggiore di Yuriko racconta parte della storia tornando indietro nel tempo, quando le due ragazze uccise erano studentesse di una scuola prestigiosa dominata da una rigida gerarchia sociale. Una è figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale che le rende tutto facile, l’altra deve invece lottare per ogni risultato, forte di una caparbia determinazione, mai del tutto consapevole della propria costante impopolarità. Nel corso degli anni le loro esistenze si scontrano con le convenzioni sociali, perché entrambe scoprono che per essere davvero libere dovranno trasformarsi in donne «grottesche», mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza. Entrambe, per motivi diversi, sceglieranno di diventare prostitute, fino a ricongiungersi in una morte drammatica e inaspettata. A questo racconto si aggiunge quello di un contadino cinese immigrato in Giappone, cresciuto con la famiglia in condizioni di estrema povertà, che viene accusato degli omicidi. Ammetterà di aver commesso il primo, di aver ucciso la bellissima Yuriko, ma non è stato l’artefice del secondo, seppure le due violenze siano cosí simili, le coincidenze cosí schiaccianti…
Un’esplorazione senza freni degli abissi del sesso e dell’ambizione, uno spaccato del Giappone piú oscuro e eccessivo, un’analisi scrupolosa e crudele della psiche femminile, Grotesque è il romanzo piú ambizioso e riuscito di Natsuo Kirino, nata nel 1951 a Kanazawa, un’antica città del Giappone centrale. Nel 199 la scrittrice si è aggiudicata il premio Edogawa Ranpo con il romanzo Pioggia sul viso. Con Le quattro casalinghe di Tokyo (Neri Pozza 2003) ha raggiunto il successo internazionale e ha vinto il prestigioso premio dell’Associazione giapponese degli autori di romanzi polizieschi. Morbide guance (Neri Pozza 2004) ha vinto in Giappone il premio Naoki.

Alcune recensioni della stampa internazionale

«Natsuo Kirino si conferma tra quegli scrittori giapponesi d’elite che stanno trasformando il romanzo contemporaneo. Banana Yoshimoto e Haruki Murakami hanno aperto la strada (…), in Grotesque Kirino continua a tracciare il proprio territorio: gli estremi della psiche umana che si affacciano sull’orrore».
The Washington Post

«Grotesque è piú di un romanzo poliziesco, è uno studio brillante e sovversivo della personalità umana. (…) Nella sua audacia e originalità questo romanzo allarga la nostra conoscenza della narrativa contemporanea giapponese».
The Telegraph

«Un’accusa rabbiosa verso l’intera società (…), un’impressionante descrizione dell’alienazione femminile e della tensione autodistruttiva del Giappone contemporaneo».
Time Out

«Siete pronti a un libro completamente diverso dai consueti thriller? Questa è un’opera che ricorda i grandi romanzi russi. Le sorelle Hirata sono delle cugine non troppo distanti dei fratelli Karamazov».
The Independent

mercoledì 12 dicembre 2007

Millenium Trilogy - Anteprima

Uomini che odiano le donne
Stieg Larsson
Marsilio Editori, 2007
Pag. 688 Euro 19,50
Traduzione: C. Giorgetti Cima

Lo scrittore svedese Stieg Larsson e la sua Millennium Trilogy, di cui Marsilio ha appena pubblicato il primo volume, Uomini che odiano le donne, sono negli ultimi mesi al centro di un clamoroso caso editoriale internazionale. Dopo aver toccato record di vendita senza precedenti in Svezia, i tre romanzi di Larsson, morto improvvisamente a 50 anni poco dopo aver consegnato i manoscritti al suo editore, stanno ottenendo enorme successo in ogni paese in cui vengono pubblicati: dalla Danimarca alla Norvegia, dalla Germania alla Francia, ovunque vengono accolti da recensioni entusiastiche e da un incondizionato favore dei lettori (nel 2008 sbarcheranno anche in Gran Bretagna e negli USA).

In Italia dopo solo due settimane dall’uscita Uomini che odiano le donne è andato in ristampa e ha superato le 10.000 copie distribuite.
Tra i primi critici italiani ad accorgersi del valore dell’opera c’è Giovanni Pacchiano che sul Sole 24 Ore ha parlato apertamente di “capolavoro”, definendo Uomini che odiano le donne “un libro immenso, non solo per mole ma anche per l'energia narrativa e la capacità di riflettere sulla società e sul genere umano”.
Marsilio Editori, che si è aggiudicata i diritti per l’Italia della trilogia poliziesca di Stieg Larsson battendo sul tempo i grandi gruppi editoriali nazionali, pubblicherà i restanti due romanzi a cadenza annuale, nel 2008 e nel 2009.

L’autore
Stieg Larsson, giornalista svedese, fondatore di EXPO, esperto di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, ex consulente di Scotland Yard, è morto improvvisamente nel 2004, quando aveva appena concluso la sua trilogia poliziesca. Uomini che odiano le donne, primo episodio, ha vinto il Glass Key, il premio dell’Accademia svedese del Poliziesco e il premio dei librai svedesi come miglior libro dell’anno.

La scheda del romanzo
Il sito di Stieg Larsson
Un articolo su Carmilla On Line
Un articolo di Liberation
Un articolo su Evene.fr

martedì 11 dicembre 2007

Il serpente di Pietra - Anteprima

Jason Goodwin
Einaudi Stile Libero Big, 2007
Pag. 348, Euro 16,00
Traduzione: Cristiana Mennella

Dopo il discreto successo ottenuto con L'albero dei Giannizzeri (Einaudi, pag. 382, Euro 12,50) l'inglese Jason Goodwin, laureato a Cambridge e con una passione sfrenata per l'impero ottomano, propone una nuova avventura del detective eunuco Yashim con Il serpente di pietra. La vicenda si svolge come sempre a Istanbul ma nove anni dopo la storia narrata nel precedente romanzo, per l'esattezza nel 1839. Mentre il sultano Mahmut II, dopo aver modernizzato l'Impero, giace morente nel suo palazzo affacciato sul Bosforo, in città si diffondono voci e allarmi. La comunità greca è in subbuglio per l'arrivo inatteso di un archeologo francese alla ricerca di un antico tesoro bizantino. Specie dopo che il cadavere mutilato dell'archeologo viene rinvenuto davanti all'ambasciata francese. E il detective Yashim, proprio colui che aveva brillantemente risolto il caso dei giannizzeri, risulta essere il massimo sospettato per l'omicidio... Entrambi i libri paiono interessanti anche se le recensioni dei lettori finora sono state tiepide. L'ambientazione m'intriga...

Il sito ufficiale di Jason Goodwin

lunedì 10 dicembre 2007

Le benevole - Allemanda 1 e 2

L’odore era immondo; e quell’odore, lo sapevo, era l’inizio e la fine di tutto, il significato stesso della nostra esistenza.

In questo primo, lunghissimo capitolo seguiamo il nostro antieroe sul fronte orientale nel 1941. In Ucraina Aue è uno Hauptsturmfürher (capitano) delle SS incaricato di redigere dei rapporti per l’Alto Comando sull’andamento del conflitto e in particolare sullo stato del morale delle truppe. Egli ha deciso di sua volontà di essere mandato in servizio lì, su suggerimento del suo commilitone e miglior amico Thomas, che anche in seguito avrà un’importanza fondamentale nella sua carriera militare.
Il suo superiore è lo Standatenfürher (colonnello) Blobel, un iracondo ufficiale che non mostra alcuna simpatia per Aue. Appena arrivato a Lutsk egli si trova di fronte ai primi orrori del conflitto. Migliaia di cadaveri sono stati ammassati nel cortile del quartier generale nazista. Si tratta di detenuti ucraini e polacchi, giustiziati senza tante premure dai loro stessi concittadini prima dell’arrivo in città dei nazisti.
In seguito Maximilian viene destinato a Kiev. Qui partecipa alla prima Großeaktion contro la popolazione ebrea. Preparata minuziosamente, la deportazione in massa e la successiva fucilazione di decine di migliaia di vittime innocenti, per lo più donne, bambini e anziani, è descritta da Littel con dovizia di particolari agghiaccianti che occupano una decina di pagine. A Kiev ogni tentativo d’insurrezione è represso nel sangue con ferocia inusitata. L’inverno russo cala sulle truppe tedesche bloccando l’avanzata verso Mosca. Aue è rimasto scioccato da ciò che ha visto - sebbene il suo stupore non gli abbia impedito di realizzare un book fotografico sullo sterminio che ha ricevuto apprezzamenti dalle alte sfere, suscitando l’invidia dei suoi colleghi – e per tale motivo viene mandato in licenza per alcuni mesi.

In Crimea qualche mese di clima mite e l’incontro con l’ufficiale Partenau, che Aue inizia all’omosessualità, sono sufficienti a ritemprarlo. È in questa parte del libro che il protagonista svela alcuni dettagli della sua adolescenza destinati ad assumere un ruolo determinante nella sua esistenza. Egli in passato ha avuto un legame incestuoso con la sorella gemella Una. Suo padre è misteriosamente scomparso e la madre si è risposata con un commerciante francese. Successivamente Max è mandato in un collegio dove ha scoperto la sua omosessualità. Divenuto maggiorenne si trasferisce a Berlino dove termina gli studi in Legge.

Al termine della licenza Aue è inviato nel Caucaso, un fronte più calmo dove ha modo di stringere un rapporto d’amicizia con il colto linguista Voss. Il suo compito ora è quello di determinare se alcune popolazioni del luogo siano o meno di discendenza ebrea. La questione riveste un’importanza fondamentale per le SS che hanno intenzione di procedere a rastrellamenti razziali. La Wermächt, al contrario, è riuscita a farsi benvolere dalla popolazione, facendo leva sull’avversione di questa per i bolscevichi e non ha alcuna intenzione di suscitare la loro ira partecipando a una campagna di genocidio. In una delle parti più significative di questo capitolo Aue è chiamato a testimoniare presso il quartier generale della Wermächt sugli usi e costumi della popolazione. Sulla sua testimonianza si regge l’intero impianto accusatorio delle SS. Aue, che non è convinto delle prove anche se si guarda bene dall’esprimere giudizi di sorta verso la soluzione finale, si lancia in una surreale e dotta disquisizione sull’origine dell’etnia, al termine della quale il Comandante della Wermächt decide di non agire. È questa una delle sezioni più illuminanti per capire il meccanismo burocratico della macchina dello sterminio e i rapporti contradditori tra l’esercito e le forze di polizia naziste.
Al termine della sua requisitoria Aue per punizione è spedito dai suoi superiori a prestare servizio a Stalingrado.

lunedì 3 dicembre 2007

Le benevole - Toccata

Fratelli umani, lasciate che vi racconti com’è andata.

Nell’introduzione l'autore espone con vigore la tesi del suo protagonista. Alla fine della guerra Max Aue è un agiato imprenditore tessile che vive indisturbato in un paesino della provincia francese. Sposato con due figli, egli ha un’attività nel campo dei merletti e conduce una vita agiata. Tuttavia il rimorso di ciò che ha commesso in passato lo tormenta, spingendolo infine a prendere carta e penna per scrivere una sorta di autobiografia che lo aiuti a esorcizzare così i fantasmi del passato. Qui l’autore aderisce tramite il suo protagonista alla tesi dello storico Daniel Goldhagen che con il suo primo lavoro I volenterosi carnefici di Hitler I tedeschi comuni e l’Olocausto (Mondadori, 1997) ha accusato tutto il popolo tedesco di essere complice e responsabile dello sterminio degli ebrei. Aue, infatti, non ha intenzione di recitare un mea culpa ma di spiegare come delle azioni giudicate orribili in tempo di pace possano essere compiute da chiunque in un determinato contesto storico e politico. La tesi di Aue è provocatoria. A un certo punto egli si domanda che differenze c’erano tra chi gettava il gas nelle camere della morte a Auschvitz e il ferroviere che comandava la leva dei binari che conduceva i treni al lager. “Chi dunque è il colpevole? Tutti o nessuno? Perché l’operaio addetto al gas sarebbe più colpevole dell’operaio addetto alle caldaie, al giardino, ai veicoli? Proseguendo nella sua esposizione, Aue si dichiara colpevole tanto quanto tutti gli altri tedeschi che, travolti dal nazismo e dalla guerra, si trovarono coinvolti nel conflitto mondiale. D’altra parte “Chi, di proposito, a parte un pazzo, sceglie l’omicidio? Il capitolo, il più breve del libro, si conclude con un’agghiacciante constatazione: “Vivo, faccio il possibile, capita così a tutti, sono un uomo come gli altri, sono un uomo come voi. Ma via, se vi dico che sono come voi!