venerdì 22 agosto 2008

Uomini che odiano le donne

Stieg Larrson
Marsilio, 2008
Traduzione: C. Giorgetti Cima
Pp 676, Euro 19,50

«Ti racconterò la storia della famiglia Vanger. È una storia lunga e cupa, di odio, liti familiari e smodata avarizia che farà apparire Shakespeare come un gaio intrattenimento per tutta la famiglia. Il motivo che mi spinge è il più semplice: la vendetta. E ciò che desidero è che ascolti la mia storia fino in fondo»

E' davvero un peccato che Stieg Larrson, l'autore di Uomini che odiano le donne, sia scomparso prematuramente nel 2004 a soli 50 anni, senza avere potuto assistere al successo di critica e di pubblico della sua Millenium Trilogy, un trilogia poliziesca che ha come teatro narrativo la redazione di un settimanale svedese, diretto dal protagonista Mikael Blomvkist.
Larrson, giornalista svedese, fondatore di Expo (una fondazione nata per difendere la democrazia e la libertà di parola contro i movimenti razzisti, antisemiti, di estrema destra e totalitari), è morto d'infarto dopo avere fatto sette piani a piedi per recarsi nella redazione del giornale in cui lavorava. Una fine assurda che ci ha privato di un narratore autentico.

Annunciato come uno dei polizieschi più coinvolgenti degli ultimi anni mi sono avvicinato a Uomini che odiano le donne, primo capitolo della succitata trilogia, con un po' di scetticismo ed apprensione, quest'ultima motivata dalla mole inusitata del volume. 676 pagine per un poliziesco sono davvero molte e necessitano di una struttura narrativa implacabile, nonché di personaggi che reggano l'intera durata della storia. Ebbene, i miei timori si sono dissolti come una nuvola di fumo dopo avere letto soltanto 30 pagine. Era da tempo che non leggevo un libro così avvincente e (mi si perdoni il pasticcio di parole) convincente.
Come anticipato la storia è incentrata sul giornalista Mikael Blomvkist che troviamo fin dall'inizio in difficoltà. E' stato infatti appena condannato a una pena detentiva di tre mesi per avere diffamato in un suo articolo l'industriale svedese Wennerstrom. In realtà quest'ultimo è un malvivente in doppio petto ma Mikael, giornalista d'economia indipendente e direttore dell'apprezzata rivista Millenium, si è fatto fregare da una fonte poco attendibile e ha pubblicato un reportage con alcune notizie inesatte.
La carriera di Blomvkist sembra avere preso una china discendente quando questi è contattato dal vecchio magnate Henrik Vanger che gli fa una bizzarra proposta. Vuole che il giornalista si trasferisca per un anno nell'eremo di Hedestad, cittadina a tre ore di treno da Stoccolma, per dedicare le sue energie a un'indagine chiusa ormai da quasi 60 anni e che ha per oggetto la scomparsa dell'amata nipote di Vanger, Harriet. La ragazza, infatti, scomparve all'età di sedici anni dall'isoletta ed è opinione comune che sia stata uccisa. Il corpo, tuttavia, non è mai stato trovato.
Dopo un'iniziale incertezza Blomvkist accetta l'incarico, lascia le redini del giornale alla sua capo redattrice, nonché amante occasionale Erika Berger, e si trasferisce a Hedestad. Qui inizia a scoprire i segreti della famiglia Vanger, talmente torbidi e misteriosi che richiedono l'intervento di un'esperta in indagini su commissione. E' qui entra in gioco la seconda protagonista della storia, l'hacker venticinquenne Lisbeth Salander, una ragazza bizzarra, quasi autistica, una punk dotata di un'incredibile capacità di analisi, che lavora per Dragan Armansky, titolare di un'impresa investigativa tra le più quotate di Svezia. In coppia con la ragazza Mikael indaga con determinazione sulla dinastia dei Vanger e i loro componenti.

Due sono quindi le storie narrate in Uomini che odiano le donne. La prima è quella legata appunto al giallo sulla scomparsa di Harriet; la seconda, che si sviluppa in un sottofinale lungo oltre 100 pagine, è quella che riguarda l'intrigo economico legato all'affare Wennerstrom e che coinvolge anche la redazione di Millenium.
In entrambi i casi i protagonisti sono due, Mikael Blomvkist, un giornalista impegnato, quasi cinquantenne, disincantato ma con una sua morale, e Lisbeth Salander, la ragazza, decisa a punire con ferocia tutti gli uomini che odiano le donne. Con una brillante invenzione l'autore ribalta gli stereotipi dei ruoli e consegna all' inerme (solo in apparenza) Lisbeth quello del maschio, mentre dà a Mikael delle caratteristiche tipicamente femminili.

Costruito con una tecnica sopraffina il giallo non lascia spazio a sensazionalismi pulp ma avanza implacabile di pagina in pagina. Risulta così impossibile distaccarsi dai personaggi che, come in tutti i grandi romanzi, finiscono col vivere di vita propria.
Per la cronaca è già uscito il secondo volume della Millenium Trilogy, La ragazza che giocava con il fuoco. E' sulla mia scrivania pronto a essere divorato...

Il sito di Stieg Larrson
La scheda sul sito della Marsilio con tutta la rassegna stampa italiana
Il caso Stieg Larrson su Carmilla on line

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