venerdì 26 dicembre 2008

Battlin' Jack Murdock

Sceneggiatura e disegni: Carmine Di Giandomenico
Dialoghi: Zeb Wells
Traduzione: Luigi Mutti
Edizioni: Marvel Italia
Euro 12,00

"Mi chiamo Battlin' Jack Murdock e sono qui per combattere."

A 44 anni esatti dalla sua uscita ufficiale il personaggio di Daredevil, ideato dal sorridente Stan Lee e disegnato agli albori da Bill Everett, è ancora in grado di regalare delle sorprese. E' il caso di Battlin' Jack Murdock, appena uscito nella collana 100% Marvel.
Daredevil è il super eroe più umano dell'intera cosmogonia di super eroi Marvel. Nella vita privata egli è Matt Murdock, un avvocato di New York divenuto cieco da ragazzo a causa di un tragico incidente automobilistico. Da allora, contaminato dagli effluvi di un gas tossico, Matt ha perso la vista ma in cambio ha ottenuto che i suoi restanti sensi venissero acuiti a dismisura, tanto da permettergli di vestire i panni di un giustiziere mascherato al servizio della comunità di Hell's Kitchen, il quartiere malfamato di New York dove il ragazzo irlandese è cresciuto.
Dopo avere affrontato nel corso di quattro decenni varie evoluzioni narrative (ricordiamo sopratutto le avventure anni '80 firmate da Frank Milller e quelle anni '90 di Ann Nocenti) questo personaggio ha assunto tinte sempre più tragiche. Le sue imprese sono più vicine alle trame di un noir poliziesco che a quelle mirabolanti dei suoi colleghi mascherati e forse è proprio per questo che le ho sempre amate particolarmente.
Uno dei problemi più ardui per i tipi della Marvel è quello di attualizzare continuamente i propri eroi. Gli esiti a volte sono convincenti, come nel caso de I vendicatori o degli X-Men, altre no, penso sopratutto all'ultimo Spider-Man.
Questo Battlin' Jack Murdock è una delle saghe più intelligenti che mi è capitato di leggere ultimamente. Suddiviso in 4 parti l'albo è una sorta di prequel, incentrato tutto sul tormentato personaggio del padre di Matt, un pugile fallito che per sopravvivere fa lo scagnozzo del boss Fixer. Costretto a crescere il figlio da solo egli si rifugia nell'alcol fino a quando non accetta di tornare sul ring per il suo padrone. Giunto a combattere per il titolo di pesi massimi Jack accetta di perdere l'incontro per permettere a Fixer di vincere le sue scommesse. Tuttavia, una volta sul ring, decide di contravvenire agli ordini per essere di esempio al figlio che assiste all'incontro.
Narrata in flash back, la storia è ottimamente narrata e disegnata dal nostro Carmine Di Giandomenico.

In questo filmato le differenze tra la versione italiana e quella americana



Intervista a Carmine Di Giandomenico da De:code
Da ComicsBlog le differenze tra la versione italiana e quella americana

mercoledì 10 dicembre 2008

Vivi e lascia morire

di Ian Fleming
Guanda, 2007
Traduzione: Stefano Bortolussi
Pp 224, Euro 10,00

"Vi sono momenti di splendore nella vita di un agente segreto. Indagini, ad esempio, nel corso dei quali deve recitare la parte del milionario, occasioni che gli offrono la possibilità di godersi una vita piacevole, cancellando dalla memoria il ricordo del pericolo e l’ombra della morte; e tempi in cui, come quello presente, egli è semplicemente un ospite di un Servizio segreto alleato."

Vivi e lascia morire è il secondo libro scritto da Ian Fleming subito dopo il successo di Casinò Royale.
007 è reduce da una durissima missione che lo ha ferito profondamente nel cuore e nell'animo. La sua amata Vesper si è suicidata e lui stesso è stato torturato a tal punto che sono occorsi mesi affinché si riprendesse. Il suo superiore, il mitico M, decide di affidargli nuovamente una missione. Egli, infatti, dovrà recarsi negli Stati Uniti per indagare sul losco Mr Big, un gigantesco uomo di colore che ha in mano tutti i più sporchi affari degli Stati Uniti, oltre a essere un contrabbandiere di preziose monete inglesi e per di più una spia al soldo dei sovietici.
Bond accetta l'incarico e si reca a New York dove il suo amico della CIA Felix Leiter lo porta in giro per Harlem alla ricerca di Mr Big.
Fatto prigioniero dal boss, Bond conosce l'enigmatica Solitaire, una giovane cartomante prigioniera di Mr Big. Dopo una rocambolesca fuga l'agente inglese si dirige in treno verso la Florida assieme alla ragazza ma gli scagnozzi di Mr Big sono alle calcagna dei due fuggiaschi e ben presto Solitaire viene rapita, mentre Leiter è vittima di un feroce attentato, gettato in pasto agli squali.
Deciso a vendicarsi Bond si dirige in Giamaica dove Mr Big si è recato assieme a Solitaire. In una piccola isola caraibica il criminale sta per prendere il largo assieme a un carico preziosissimo.
All'agente di Sua Maestà restano solo pochi giorni per fermarlo...
I romanzi di Ian Fleming non eccellono di certo in qualità letteraria ma restano tutt'ora dei meccanismi ad orologeria perfetti. Ne è la riprova anche Vivi e lascia morire, ben tradotto in questa nuova edizione della Guanda da Stefano Bortolussi. Il ritmo incalzante della vicenda lascia poco spazio alle psicologie dei personaggi che sono chiamati ad agire sul campo. E tuttavia la storia è scorrevolissima e ben congegnata, sopratutto nella parte giamaicana, laddove Fleming può descrivere nei dettagli la splendida isola che elesse a luogo d'adozione acquistando la residenza Goldeneye.
Di questo romanzo nella trasposizione cinematografica del 1976 firmata da Guy Hamilton e che segna l'esordio di Roger Moore nel ruolo di 007, rimane ben poco. Mr Big è diventato un politicante di una piccola isola caraibica che fornisce ai narcotrafficanti lussureggianti appezzamenti di terreno per la coltivazione di droga.

La biografia di Ian Fleming
Ian Fleming Centre

mercoledì 24 settembre 2008

Nessun sospetto

di Andrew Klavan
Edizioni Longanesi
Traduzione di Gioia Guerzoni
Pp. 244, Euro 16,00

Cal Bradley è felice. Ha una famiglia che ama e, psichiatra di talento, un mestiere appagante. Da quindici anni vive con l'adorata Marie e i loro tre figli in una tranquilla cittadina del New England. Questa pacifica vita viene interrotta il giorno in cui Peter Blue, un diciannovenne dal passato problematico, viene arrestato per aver picchiato selvaggiamente la sua ragazza, dato fuoco alla chiesa locale e minacciato il capo della polizia locale con una pistola. Ma il pastore della Chiesa Episcopale di cui la moglie di Cal è una delle colonne, è convinto che il ragazzo abbia bisogno, più che del carcere, di un aiuto psicologico e perciò chiede a Cal di prenderlo in cura. Per Peter questa è l'ultima possibilità di riscatto. Per Cal, invece, questo incontro è l'orlo del baratro, l'inizio di una discesa agli inferi al termine della quale nulla potrà più essere come prima, perché i due condividono un inconfessabile segreto che rischia di rovesciare l'intero ordine delle cose.

mercoledì 10 settembre 2008

Un favore personale

di John Banville
Edizioni Guanda
Traduzione di Marcella Dallatorre
Pp. 326, Euro 16,50)

L'anatomopatologo Quirke percorre nuovamente le strade di Dublino negli anni Cinquanta, rovesciando ciò che era fino alle sue scoperte ritenuto vero. Richiamato da un amico del college, Billy Hunt, per indagare sul presunto suicidio di sua moglie Deirdre, egli entrerà progressivamente in un mondo tenebroso dove droga, perversioni sessuali, ricatti e omicidi sono la normalità. Dietro alla facciata di una vita apparentemente comune, Dierdre aveva frequentazioni pericolose, come quella con Leslie White con il quale portava avanti una torbida storia di sesso e trasgressione o ancora quella con il dottor Kreutz, uno pseudo santone indiano dispensatore di cure spirituali e coinvolto in affari poco leciti. Tutti questi indizi faranno vacillare definitivamente l'ipotesi del suicidio.

giovedì 4 settembre 2008

A most wanted man

In quest'intervista John Le Carré fornisce alcune anticipazioni sul suo nuovo lavoro A most wanted man, un intrigo internazionale che ruota attorno a una spia cecena. Immancabile la storia d'amore romantica, come ne Il giardiniere tenace.



La segnalazione su il Telegraph

La stanza vuota

di Diego Altobelli
Edizioni Sabinae
Pp 426, Euro 14,90

Segnalo con estremo piacere l'esordio letterario del mio collega e amico Diego Altobelli con La Stanza Vuota Biografia di un uomo invincibile, un romanzo fantasy che ha come protagonista un super eroe adolescente.

La Stanza Vuota è un luogo che ricorre negli incubi segreti di un bambino di nome Guido. Il suo significato è oscuro, ma Guido avverte nel momento stesso in cui a cinque anni la comincia a sognare, che la sua origine trascende il tempo e la Realtà in cui egli si trova.
Infatti, la Roma in cui vive Guido non è quella che noi conosciamo. A ben vedere, l’Italia e persino la Terra appaiono come luoghi diversi, dimensioni alternative, ma del tutto verosimiglianti e possibili, del Mondo dei giorni nostri. Non solo i nomi delle vie e delle strade sono differenti, ma anche le città stesse e i cieli che li sovrastano. Guido nota soprattutto quelli, mutevoli, ingannevoli, caratterizzati da venti apocalittici e colori acidi. Sono cieli che non appartengono a questo Mondo, né alla Realtà in cui si trova, quelli che Guido vede attraverso i suoi occhiali.
Quando scorge Giovanni - Johnny - Ruti in televisione durante un’intervista al telegiornale poi, ne ha quasi la conferma. Giovanni Ruti è un giovane ereditiere che da imprenditore intende gettarsi nella politica e dare vita e forza alle sue idee rivoluzionarie. Una di queste è quella di far nascere la cosiddetta “Borsa Politica”: un ente governativo e una istituzione che prevede la quotazione in borsa dei vari partiti politici. Un’intuizione che se da una parte ridona vita alla situazione finanziaria e alle prospettive politiche italiane, attraverso una serie massiccia di finanziamenti privati, dall'altra crea malcontenti tra le masse e nel popolo.

Proprio nel contesto metropolitano si vede infatti la nascita e lo sviluppo di vari movimenti di rivoltosi: giovani ragazzi che intendono, in nome di ideali quali la libertà, l’uguaglianza, e la coesistenza di varie realtà sociali, abbattere attraverso una serie di azioni rivoltose le idee politiche proibizionistiche di Giovanni Ruti e la sua futura ascesa alla massima carica dello Stato. Tali azioni di rivolta, però, sconfinano presto nella illegalità e nella malavita organizzata.
Guido, crescendo, vede il formarsi sempre più massiccio di questi gruppi di rivoltosi “mascherati”, come infatti vengono chiamati dalle masse, e scopre che questi gruppi sono legati a una setta dedita al culto dell’antica e mitica civiltà di Agarthi, vissuta nelle profondità della Terra e scomparsa, secondo la leggenda, migliaia di anni prima sotto l’esplosione nucleare di un Sole interno al Mondo. Le azioni che svolgono i vari gruppi mascherati mirano di fatto a far rivivere il mito di Agarthi e creare una società ben peggiore di quella prospettata da Giovanni Ruti: concepite entrambe sulla morte e il sacrificio violento di molte persone innocenti.
Per fermare l’ascesa sia degli Eletti di Agarthi, sia di Giovanni Ruti, Guido, ormai ragazzo e legato sentimentalmente a Laura, decide a sua volta di indossare una identità mascherata con il nome di Nuvola ed entrare a far parte del gruppo delle Nuove Comete che fanno capo a Villa di Giada, guidate dal leader giusto Homerun: pronto a sua volta a fronteggiare con forza il fratello, detto il Veggente e capo di tutti gli Eletti.
Il viaggio che Nuvola intraprenderà con le Nuove Comete è spietato e pieno di insidie, ma lo porta a scoprire l’origine di quel Mondo, di quella Realtà, di quel cielo, e di quella stessa “Stanza Vuota” che la notte continua a braccarlo e imprigionarlo in un incubo che lo condanna eternamente alla perdizione e alla follia...

Il sito della Sabinae edizioni
La pagina di My space dell'autore

mercoledì 3 settembre 2008

Una del giro

di Sara Gran
Edizioni Longanesi
Traduzione: Sacha Rosel
pp. 240, euro 14,00

Manhattan, anni Cinquanta. Nel quartiere di Hell's Kitchen dilaga la droga e Josephine è una delle poche a essere riuscita a tirarsene fuori. Ragazza solitaria, conosce i bassi fondi della città come nessuno, sopravvive rubando nelle gioiellerie oppure alleggerendo le tasche dei turisti in metropolitana o degli ubriachi all'uscita dei locali. Ma un evento drammatico viene a rompere questo suo quotidiano. I genitori di Nadine, una ragazza tossica scappata dal college e ora scomparsa con uno spacciatore, le chiedono aiuto per ritrovarla e le mettono sul tavolo dieci pezzi da cento. Josephine dovrà impiegare tutta la forza del suo carattere per attraversare questa giungla urbana che conosce così bene, conducendo un'indagine nei bassifondi da cui si è tirata fuori con le unghie. Saprà al termine della sua inchiesta rivedere la luce del giorno, lei che ha conosciuto soltanto la notte?

venerdì 22 agosto 2008

Uomini che odiano le donne

Stieg Larrson
Marsilio, 2008
Traduzione: C. Giorgetti Cima
Pp 676, Euro 19,50

«Ti racconterò la storia della famiglia Vanger. È una storia lunga e cupa, di odio, liti familiari e smodata avarizia che farà apparire Shakespeare come un gaio intrattenimento per tutta la famiglia. Il motivo che mi spinge è il più semplice: la vendetta. E ciò che desidero è che ascolti la mia storia fino in fondo»

E' davvero un peccato che Stieg Larrson, l'autore di Uomini che odiano le donne, sia scomparso prematuramente nel 2004 a soli 50 anni, senza avere potuto assistere al successo di critica e di pubblico della sua Millenium Trilogy, un trilogia poliziesca che ha come teatro narrativo la redazione di un settimanale svedese, diretto dal protagonista Mikael Blomvkist.
Larrson, giornalista svedese, fondatore di Expo (una fondazione nata per difendere la democrazia e la libertà di parola contro i movimenti razzisti, antisemiti, di estrema destra e totalitari), è morto d'infarto dopo avere fatto sette piani a piedi per recarsi nella redazione del giornale in cui lavorava. Una fine assurda che ci ha privato di un narratore autentico.

Annunciato come uno dei polizieschi più coinvolgenti degli ultimi anni mi sono avvicinato a Uomini che odiano le donne, primo capitolo della succitata trilogia, con un po' di scetticismo ed apprensione, quest'ultima motivata dalla mole inusitata del volume. 676 pagine per un poliziesco sono davvero molte e necessitano di una struttura narrativa implacabile, nonché di personaggi che reggano l'intera durata della storia. Ebbene, i miei timori si sono dissolti come una nuvola di fumo dopo avere letto soltanto 30 pagine. Era da tempo che non leggevo un libro così avvincente e (mi si perdoni il pasticcio di parole) convincente.
Come anticipato la storia è incentrata sul giornalista Mikael Blomvkist che troviamo fin dall'inizio in difficoltà. E' stato infatti appena condannato a una pena detentiva di tre mesi per avere diffamato in un suo articolo l'industriale svedese Wennerstrom. In realtà quest'ultimo è un malvivente in doppio petto ma Mikael, giornalista d'economia indipendente e direttore dell'apprezzata rivista Millenium, si è fatto fregare da una fonte poco attendibile e ha pubblicato un reportage con alcune notizie inesatte.
La carriera di Blomvkist sembra avere preso una china discendente quando questi è contattato dal vecchio magnate Henrik Vanger che gli fa una bizzarra proposta. Vuole che il giornalista si trasferisca per un anno nell'eremo di Hedestad, cittadina a tre ore di treno da Stoccolma, per dedicare le sue energie a un'indagine chiusa ormai da quasi 60 anni e che ha per oggetto la scomparsa dell'amata nipote di Vanger, Harriet. La ragazza, infatti, scomparve all'età di sedici anni dall'isoletta ed è opinione comune che sia stata uccisa. Il corpo, tuttavia, non è mai stato trovato.
Dopo un'iniziale incertezza Blomvkist accetta l'incarico, lascia le redini del giornale alla sua capo redattrice, nonché amante occasionale Erika Berger, e si trasferisce a Hedestad. Qui inizia a scoprire i segreti della famiglia Vanger, talmente torbidi e misteriosi che richiedono l'intervento di un'esperta in indagini su commissione. E' qui entra in gioco la seconda protagonista della storia, l'hacker venticinquenne Lisbeth Salander, una ragazza bizzarra, quasi autistica, una punk dotata di un'incredibile capacità di analisi, che lavora per Dragan Armansky, titolare di un'impresa investigativa tra le più quotate di Svezia. In coppia con la ragazza Mikael indaga con determinazione sulla dinastia dei Vanger e i loro componenti.

Due sono quindi le storie narrate in Uomini che odiano le donne. La prima è quella legata appunto al giallo sulla scomparsa di Harriet; la seconda, che si sviluppa in un sottofinale lungo oltre 100 pagine, è quella che riguarda l'intrigo economico legato all'affare Wennerstrom e che coinvolge anche la redazione di Millenium.
In entrambi i casi i protagonisti sono due, Mikael Blomvkist, un giornalista impegnato, quasi cinquantenne, disincantato ma con una sua morale, e Lisbeth Salander, la ragazza, decisa a punire con ferocia tutti gli uomini che odiano le donne. Con una brillante invenzione l'autore ribalta gli stereotipi dei ruoli e consegna all' inerme (solo in apparenza) Lisbeth quello del maschio, mentre dà a Mikael delle caratteristiche tipicamente femminili.

Costruito con una tecnica sopraffina il giallo non lascia spazio a sensazionalismi pulp ma avanza implacabile di pagina in pagina. Risulta così impossibile distaccarsi dai personaggi che, come in tutti i grandi romanzi, finiscono col vivere di vita propria.
Per la cronaca è già uscito il secondo volume della Millenium Trilogy, La ragazza che giocava con il fuoco. E' sulla mia scrivania pronto a essere divorato...

Il sito di Stieg Larrson
La scheda sul sito della Marsilio con tutta la rassegna stampa italiana
Il caso Stieg Larrson su Carmilla on line

mercoledì 13 agosto 2008

The Long Halloween - Vittoria Oscura

Il Lungo Halloween
di Jeph Loeb e Tim Sale
Planeta DeAgostini
Pp. 376 Euro 25,00

Vittoria Oscura
di Jeph Loeb e Tim Sale
Planeta DeAgostini
Pp. 390 Euro 28,00

Il recente successo nella sale cinematografiche di tutto il mondo di The Dark Knight ha offerto l'occasione alla Planeta DeAgostini di pubblicare in edizione cartonata due delle saghe a fumetti più interessanti dedicate a Batman, l'eroe creato da Bob Kane nel maggio 1939.
Il Lungo Halloween e Vittoria Oscura sono state scritte da Jeph Loeb e illustrate da Tim Sale, tra i più autorevoli artisti del comic book americano.
Considerato lo Steven Spielberg dei fumetti, Jeph Loeb è lo scrittore premiato tre volte con l'Eisner Award e cinque con il Wizard Award per le saghe dedicate a Batman, Superman ma anche Daredevil e Spider-Man. Tim Sale ha invece disegnato pressoché tutte le storie ideate da Loeb.

Ne Il Lungo Halloween Loeb concentra la narrazione sulle relazioni interpersonali tra Batman, il commissario Jim Gordon e il procuratore distrettuale Harvey Dent, quest'ultimo destinato tragicamente a trasformarsi nel temibile Due facce, uno dei villain più affascinanti e complessi dell'uomo pipistrello. Ispirata in larga misura nientemeno che a Il Padrino di Francis Ford Coppola (come rivela lo stesso Loeb in un'interessante intervista che chiude il volume), la storia è un'indagine a tutto tondo, nella migliore tradizione del crime mistery, incentrata sulla caccia ad un serial killer, soprannominato Holiday perché uccide le sue vittime nelle festività legate al calendario statunitense.
Costituito da 12 albi mensili, più un tredicesimo che funge da epilogo, usciti a partire dall'ottobre del 1996, Il Lungo Halloween è ambientato nell'era batmaniana di Anno Uno, la miniserie di Frank Miller che ridefinì le origini del cavaliere oscuro. L'indagine svolta dal terzetto è l'occasione per confrontarsi con l'intero universo criminale di Gotham City, la metropoli immaginaria che fa da sfondo alle imprese di Batman. Da Carmine Flacone, il boss mafioso ispirato al Don Vito Corleone di Marlon Brando, passando per il suo fedele alleato Sal Maroni, di episodio in episodio compaiono tutti i criminali più noti. Joker, L'Enigmista, Lo Spaventapasseri, Il cappellaio matto, Poison Ivy sono tutti assoldati da Falcone per contrastare Batman.
La struttura narrativa è complessa ma al tempo stesso ottimamente congegnata, mentre le tavole di Sale offrono una visione iperrealistica e a tratti grottesca di indubbio impatto emotivo.

Vittoria Oscura è a tutti gli effetti un sequel, incentrato sugli sviluppi delle vicende narrate ne Il Lungo Halloween. In questo caso l'antagonista principale di Batman è l'ex amico Harvey Dent, divenuto Due Facce dopo essere stato sfigurato dal vetriolo lanciatogli sul viso da un gangster della famiglia Falcone. In questo secondo capitolo irrompe nella vita del miliardario Bruce Wayne il giovane Dick Grayson, la cui vita è stata sconvolta dall'omicidio del padre e della madre, trapezisti in un circo. Wayne vede nel ragazzo il suo alter ego poiché anch'egli ha perso gli amati genitori per mano di un criminale. Inutile dire che Dick è destinato a fare coppia con l'uomo pipistrello vestendo i panni di Robin, il ragazzo meraviglia.
C'è infine spazio anche per una love story con Selina Kyle, alias Catwoman, le cui mosse all'interno della saga sono celate da un mistero di difficile intuizione.

Due volumi stupendi che costituiscono insieme alla riedizione Batman: Anno Uno di Frank Miller un ottimo punto di partenza per conoscere meglio l'universo del mitico Batman.

martedì 17 giugno 2008

Il fantasma di Stalin

Martin Cruz Smith
Mondadori, 2008
pp 345, Euro: 19,00
Traduzione: Maria Giulia Castagnone

Se c'è un noir che ha segnato la narrativa degli anni '80 questo è senza dubbio Gorky Park (1981), scritto dall'allora esordiente Martin Cruz Smith. Ricordo di averlo letto in una sola notte, ipnotizzato dalla trama avvincente e dall'ambientazione (una Mosca sovietica in piena era brezneviana) di cui noi occidentali sapevamo ben poco. In quel libro, sullo sfondo di una metropoli gelida e decadente, avvolta da misteri e segreti ben censurati dal KGB, si muoveva un nuovo anti eroe, Arkady Renko, ispettore capo della omicidi, alla ricerca del responsabile di una serie di efferati delitti.
Il romanzo divenne meritatamente un best seller e portò gloria e fortuna a Smith il quale decise di continuare le avventure di Renko in altri lavori, segnatamente Stella Polare (1989), Red Square (1992), Havana (1999) e Lupo mangia cane (2004).
Il fantasma di Stalin segna il ritorno del detective Renko, un uomo ormai stanco e disilluso, costretto ad indagare su una singolare apparizione, quella del feroce dittatore russo nella metropolitana di Mosca. E' in corso un'accesa campagna elettorale e l'uomo forte adorato dai suoi compatiotri è l'eroe di guerra Nikolai Isakov, un ex comandante dei Berretti Neri, reduce dalla guerra civile in Cecenia. Quest'ultimo è disposto a tutto pur di essere eletto e quando Renko si mette sulla sua strada inizia un gioco crudele tra il militare e il poliziotto ficcanaso.
Stavolta Cruz Smith non convince: la trama è fiacca, i personaggi inconsistenti e l'ambientazione ci presenta una Russia corrotta che già abbiamo conosciuto in numerosi film e reportage televisivi. Anche Renko appare catatonico, privo di qualsiasi charme, senza alcuno spessore psicologico. L'autore peggiora le cose alternando la storia ad una serie di flashback dai risvolti freudiani, incentrati sul padre del protagonista, un generale dell'Armata rossa che con il suo comportamento spietato ha forgiato il carattere di Renko. Un mezzo pasticcio.

martedì 3 giugno 2008

Le sparizioni

Scott Heim
Edizioni: Neri Pozza Bloom
pp 320, Euro 17,00
traduzione dall'inglese di Luca Briasco

In Kansas viene ritrovato un ragazzo scomparso. È morto, il corpo gettato in un campo. L’omicidio ossessiona una vedova nel crepuscolo della vita, Donna, e risveglia la memoria travagliata e paradossalmente malinconica del suo passato, delle sue ossessioni. Donna è stata rapita da bambina, e in quella sparizione si cela il momento magico della sua esistenza, una parentesi di affetto e dolcezza, di intensità e desiderio che ha lasciato in lei il rimpianto di un paradiso perduto. E quell’esperienza l’ha segnata in molti modi, le ha trasmesso il gusto morboso di seguire le sparizioni dei bambini, i rapimenti, i traumi delle famiglie distrutte dalla violenza di una scomparsa improvvisa. Questa passione le fa leggere avidamente le storie sui giornali, collezionare articoli, foto, ogni dettaglio, ed è stata a lungo un segreto, un’ossessione e uno strano gioco condiviso con il figlio Scott, ormai adulto, che vive a New York, a sua volta tormentato da un’oscurità persistente, alleggerita solo dalle droghe, dalle pillole per dormire.
Un giorno Scott decide di tornare in Kansas per aiutare la madre gravemente malata, per sostenerla nella sua volontà di scrivere un libro sui bambini scomparsi e ravvivare ancora quel loro «hobby». Ma una volta nella casa della sua infanzia il figlio troverà qualcosa di diverso, e di terribile.
Nel seminterrato Scott scopre una stanza segreta che non ricordava, e dentro, ammanettato, un ragazzo…
Un romanzo scritto come un noir classico, nitido e minuzioso, amaro e rovente, colmo di mistero e di inquietudine. Allo stesso tempo una anatomia lacerante di una famiglia di oggi, invischiata nelle emozioni, nei silenzi, nella ritrosia delle cose mai dette che pesano come macigni su un amore invincibile, travagliato e tenace, quello tra madre e figlio. Con la poesia struggente e inquieta di un’infanzia che si prolunga nell’età adulta, senza mai sbocciare veramente nel fiore della felicità.

Scott Heim è nato a Hutchinson, Kansas, nel 1966. Ha esordito nel 1995 con Mysterious Skin, un romanzo di culto ristampato in decine di edizioni e trasposto al cinema da Gregg Araki nel 2004, in un film presentato alla Mostra del cinema di Venezia con grande successo critico e di pubblico. Nel 1997 è uscito In Awe, e per dieci anni Heim ha lavorato a Le sparizioni, che è uscito nel febbraio 2008 negli Stati Uniti.


Hanno scritto:

Uno degli autori che cambieranno il corso della letteratura contemporanea».
New York Times

«Originale e smagliante, un thriller splendido, pieno di tensione, meravigliosamente riuscito, una scrittura degna di Paul Auster».
Publishers Weekly

«Scott Heim lavora sui detriti fantastici di una generazione senza qualità non per creare un inutile e ridondante effetto di verosimiglianza, ma per sollecitarne, in maniera poetica, una straripante energia simbolica».
Emanuele Trevi, Il manifesto

«Scott Heim è giudicato dai massimi recensori americani uno degli attuali giovani scrittori piú dotati e promettenti».
La Repubblica

lunedì 2 giugno 2008

L'estate dei morti viventi

di Lindqvist John Ajivide
Edizioni: Marsilio
pp. 384 , Euro 17,50
traduzione di G. Puleo

«Perché camminava in punta di piedi se era una cosa così ridicola? Perché l’impossibile esiste al limite estremo dell’esistenza. Il più piccolo movimento sbagliato, il minimo disturbo e può succedere qualcosa. Il ridicolo può trasformarsi in qualcosa di terribile.»

«Un capolavoro. Uno dei pochi libri che fa veramente capire al lettore cos’è la morte. E che i morti bisogna lasciarli in pace» Horace Engdahl, segretario permanente del Comitato per il Premio Nobel

«Lo Stephen King svedese. Impossibile smettere di leggerlo» AMELIA

Stoccolma è sull’orlo del caos. Dopo un’ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità: le luci non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. E mentre nell’aria si avvertono strani ronzii, si scatena una violenta emicrania collettiva.
È un ubriaco a vedere per primo una minuscola larva bianca che come uno spirito penetra il marmo di una lapide. Poco dopo, si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando.
La prospettiva di ritrovare i «cari estinti» scatena le reazioni più disparate in una società che fa di normalità e consuetudine il proprio paradigma, ora improvvisamente sconvolta da un fenomeno incomprensibile. E così, tra tanti, un vecchio giornalista corre a disseppellire il nipotino; un’anziana signora riceve una visita alquanto insolita in piena notte; un uomo disperato è convinto di poter riavere la moglie.
Ma quando i morti tornano, cosa vogliono? Quello che desiderano tutti: tornare a casa. E riaverli con sé, non è esattamente come ci si aspettava.
Scrittore horror di originale talento nel panorama letterario nordico, John Ajvide Lindqvist racconta una storia emozionante sulle nostre paure più grandi e l’amore che sfida la morte. Perché alla fine, è proprio d’amore che si tratta, della capacità di lasciare i morti al luogo cui appartengono, trattenendoli soltanto nei nostri ricordi. «Ed è lì che devono restare, da nessun’altra parte.»

John Ajvide Lindqvist è nato in Svezia nel 1968 ed è cresciuto a Blackeberg, sobborgo di Stoccolma. Ha fatto per anni il prestigiatore, è autore televisivo, di sceneggiature e testi teatrali. Di Lindqvist, Marsilio ha pubblicato Lasciami entrare, best-seller in patria e tradotto in dodici lingue, da cui è stato tratto un film con la regia di Tomas Alfredsson, vincitore del Nordic Film Prize, presentato all’edizione 2008 del Tribeca Film Festival di New York.

mercoledì 21 maggio 2008

Il giuramento

di Jean-Christophe Grangé
Edizioni Garzanti
pp. 682, euro 18,60
traduzione Doriana Comerlati

Parigi. Nessun segno di colluttazione, blocchi di cemento legati in vita con il filo di ferro, la medaglia di san Michele stretta nella mano, come per proteggersi, e poi un tuffo nel fiume. Sembrano non esserci dubbi: il poliziotto Luc Soubeyras ha cercato di uccidersi ed è un vero miracolo se adesso giace in coma in un letto d'ospedale. Ma il comandante della Squadra Criminale Mathieu Durey, il migliore amico di Luc dai tempi della scuola, non crede all'ipotesi del suicidio. Conosce Soubeyras meglio di chiunque altro, e sa che, da fervente cattolico qual è, non avrebbe mai potuto compiere un gesto così contrario alla sua religione. Eppure Luc è un padre di famiglia e un bravo poliziotto: chi mai avrebbe cercato di ucciderlo simulando un suicidio? A Mathieu non resta che indagare nel passato dell'amico. L'ultimo caso su cui stava lavorando sembra solamente uno tra tanti. Ma, dietro quell'apparente normalità, c'è un'inchiesta segreta condotta da Luc all'insaputa di tutti, l'indagine sulla morte di una donna, uccisa secondo un preciso rituale. Un rituale presente in altri efferati delitti compiuti in tutta Europa, che porterà Mathieu sulle tracce di una misteriosa setta.

mercoledì 7 maggio 2008

La donna del collezionista

di Noah Charney
Edizioni Longanesi
traduzione di Lucia Barni
pp. 336, Euro 17,60

La contemporanea scomparsa di un dipinto del Caravaggio da una piccola chiesa di Trastevere, a Roma, e di un famoso "Bianco su bianco" di Kazimir Malevic a Parigi, sembrano non avere nulla a che fare l'una con l'altra. Ma poi alla National Gallery di Londra viene trafugata l'ultima acquisizione del museo. A Roma, insieme ai carabinieri, indaga Gabriel Coffin, un famoso esperto d'arte e collezionista, che ha un interesse personale nel partecipare all'inchiesta: vuole infatti ottenere uno sconto di pena per la donna della sua vita, abilissima ladra d'arte su commissione, in carcere a Torino dopo una soffiata del suo anonimo e malvagio committente. A Parigi e a Londra i casi sono affidati rispettivamente all'ispettore della Sûreté Jean-Jacques Bizot, un goloso gourmand affiancato da un simpatico compagno di bagordi, e al solitario ispettore di Scotland Yard Harry Wickenden. Le indagini si svolgeranno nel mondo colto ed elegante degli appassionati d'arte, tra colpi di scena, richieste di riscatto e giri di denaro vertiginosi.

mercoledì 20 febbraio 2008

Ultimo avvertimento

James Patterson
Edizioni Longanesi
pp. 284, euro 16,60
Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani

Nel villaggio di Sunrise Valley, nel deserto del Nevada, esplode una potentissima bomba: un intero paese viene cancellato dalla faccia della terra. La notizia arriva ad Alex Cross mentre è in vacanza con la fidanzata, e il giorno dopo una telefonata al direttore dell'FBI rivendica l'attentato. Il Lupo è tornato. Il pericolosissimo boss della mafia russa, senza un nome e un volto, aveva già incrociato il destino di Alex Cross: ora ha al suo fianco un complice altrettanto temibile - il genio del male soprannominato la Donnola, un'altra vecchia conoscenza di Cross -, e minaccia di distruggere le grandi città del pianeta, se non verrà pagato un riscatto altissimo. Washington, New York, Londra, Francoforte: nessuna metropoli è al sicuro. Perché il conto alla rovescia è partito, e l'ultimatum sta per scadere. I leader mondiali hanno quattro giorni di tempo per impedire l'ecatombe. Nel giro di poche ore, Cross si trova catapultato in un pericoloso intrigo internazionale: in collaborazione con Scotland Yard e con l'Interpol, deve districarsi in un groviglio di false piste e agenti di servizi stranieri, per riuscire, finalmente, a scoprire la vera identità del suo nemico numero uno.

mercoledì 30 gennaio 2008

La regola di Machiavelli

Allan Folsom
Longanesi, 2008
Pag. 508, Euro 18,60
Traduzione Stefano Bortolussi

Madrid. Il presidente degli Stati Uniti John Henry Harris, in Europa per incontrare i capi di Stato dei Paesi membri della Nato, scopre che nel suo entourage si annidano pericolosi nemici della democrazia e della pace. I nemici si ispirano a un'appendice segreta del Principe di Machiavelli, la Regola, un documento custodito per cinquecento anni dalla setta più spietata del mondo, una confraternita internazionale alla quale appartengono uomini di potere assolutamente insospettabili. Washington. Quando Nicholas Marten riceve la telefonata di Caroline, il suo primo amore, è troppo tardi. Lei ha perso il figlio e il marito - un influente membro del Congresso - in un incidente aereo ed è stata ricoverata in seguito a un malore. All'arrivo di Nicholas, la donna è già in fin di vita, ma prima di morire mormora frasi sconnesse in cui accenna a una mano omicida che avrebbe colpito prima i suoi cari e poi lei. Sentendo che nelle ultime parole di Caroline ci sono troppi misteri, Nicholas decide di indagare. Ma non immagina l'orrore che lo aspetta e, soprattutto, quale alta personalità dello Stato sarà al suo fianco in questa indagine ad altissimo rischio.

lunedì 14 gennaio 2008

Dossier Odessa

Frederick Forsyth
Mondadori, Oscar Bestsellers
Pagine 352, Euro 8.80
Traduzione: Marco Tropea

Gli Oscar Mondadori da un paio d’anni stanno ristampando tutti i lavori dell’inglese Frederick Forsyth, ex giornalista passato a scrivere thriller eccellenti legati all’attualità. L’ultimo suo lavoro, L’afgano, affronta ad esempio il terrorismo di Al Qaeda e dipinge l’organizzazione islamica dal di dentro attraverso fonti affidabili.
Un approccio simile, quello cioè di mescolare l’indagine giornalistica alla fiction, è diventato lo stile inconfondibile di Forsyth fin dagli esordi nel 1971 con Il giorno dello sciacallo.
In Dossier Odessa (la cui prima pubblicazione avvenne nel 1972) l’autore descrive la misteriosa organizzazione di ex nazisti nata subito dopo la fine della II Guerra Mondiale con un duplice obiettivo: da un lato evitare ai propri commilitoni (tra le cui fila si celavano molte SS) gli arresti e i relativi processi; dall’altro organizzare una sorta di contropotere in Germania cercando di fare arrivare in ruoli chiave dell’industria e della politica uomini fidati, con l’obiettivo di riportare in auge il nazismo.

Una sera di novembre del 1963, nello stesso giorno in cui il Presidente John Fitzgerald Kennedy è assassinato a Dallas, il ventinovenne giornalista indipendente Peter Miller, alla ricerca di notizie da pubblicare, si reca in un quartiere d’Amburgo dove è appena avvenuto un suicidio. La vittima è un vecchio ebreo, Solomon Tauber. L’ispettore incaricato delle indagini confida a Miller che l’anziano ha lasciato un manoscritto sconcertante nel quale descrive il suo internamento nel campo di concentramento di Riga. Miller riesce ad avere il testo e scopre un universo a lui ignoto, finora rimosso dalla memoria dei giovani tedeschi, quello legato allo sterminio degli ebrei. Il campo di Riga era governato con brutalità dal capitano Eduard Roschmann e il giovane resta così scioccato dalla lettura del diario che decide di mettersi alla caccia del macellaio di Riga, ovviamente ancora a piede libero grazie a una nuova identità.
Nel corso della sua ossessiva ricerca Miller entra in contatto anche con il cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal (il personaggio col nome di Liebermann era al centro de I ragazzi venuti dal Brasile di Ira Levin) che gli svela l’universo sommerso legato all’organizzazione Odessa.
Nel frattempo alcuni ebrei che lavorano per l’esercito israeliano contattano Miller e gli offrono la possibilità di crearsi una nuova identità con lo scopo di infiltrarsi nell’Odessa e riuscire così a sapere la vera identità di Roschmann.

Con uno stile secco Forsyth avanza implacabile, scena dopo scena, verso la risoluzione finale che nasconde anche le reali motivazioni che spingono Miller a cercare il boia nazista. All'epoca il libro suscitò accese discussioni in Germania poiché condannava l'indifferenza delle nuove generazioni tedesche rispetto alle atrocità commesse dai loro padri durante la II Guerra Mondiale.
A circa quarant’anni dalla sua pubblicazione Dossier Odessa è ancora un romanzo avvincente,
perfetto compromesso tra lettura di qualità e intrattenimento, poiché incentrato sulla aristotelica struttura narrativa in tre atti nella quale i protagonisti rivelano la loro natura psicologica attraverso l’azione.

venerdì 4 gennaio 2008

Amabili Resti (The lovely Bones)

Edizioni e/o
Pagine 372, Euro: 16,50
Traduzione: Chiara Belliti

Quando la macchina di papà entrò nel vialetto, cominciai a chiedermi se era questo che aspettavo da sempre: che la mia famiglia tornasse da casa, non da me, ma gli uni dagli altri senza di me.

Avevo adocchiato questo libro (edito per la prima volta nel 2002) già da un po’ di tempo. La mia curiosità è stata alimentata dallo strillo di lancio sulla copertina del libro che annuncia il film di prossima realizzazione, diretto dal neozelandese Peter Jackson, il regista della trilogia dell’anello ma anche di Creature del cielo e Sospesi del tempo, due pellicole dominate dal senso del lutto e della precarietà della vita.
La mia collega Elena, sopraffina lettrice, mi ha subito prestato il libro che ho letto in pochi giorni.
L’incipit di Amabili Resti è agghiacciante: la quattordicennne Susie Salmon è stuprata e poi assassinata da un vicino di casa, il sig. Harvey. Questi poi si sbarazza del corpo facendolo a pezzi e gettandolo in una discarica. Da questo momento la famiglia Salmon, composta dalla mamma Abigail, il papà Jack e i due fratelli Lindsey e Bucky, piomba in una spirale d’angoscia che rischia di comprometterne l’apparente unità.
Siamo negli anni ’70 e l’intera vicenda è raccontata in prima persona da Susie che, in una sorta di Paradiso, vede agire i suoi cari (parenti e amici) nel corso di un decennio, durante il quale l’inevitabile scorrere del tempo, lenirà il dolore della perdita, che ognuno dei componenti avrà elaborato a proprio modo. I fratelli diverranno grandi, i suoi genitori si lasceranno, il sig Harvey non verrà mai arrestato, continuando imperterrito a fare del male.

Con una prosa commovente la Sebold mostra una sensibilità fuori dal comune delineando le dinamiche psicologiche dei suoi protagonisti. Ne esce fuori il ritratto dolente di una famiglia che solo a prezzo di eroici sacrifici quotidiani riuscirà a convivere con un lutto insostenibile.
Amabili resti è un libro emozionante e leggendolo mi sono chiesto più volte come la Sebold abbia potuto entrare nelle pieghe dell’animo e raccontare dolori così grandi in un modo così autentico. Poi ho letto le note sull’autrice e ho capito: "Alice Sebold è nata nel 1963. Nel 1999 ha pubblicato Lucky (Edizioni e/o, 2003), un libro di ricordi sullo stupro subito nel 1981, quando studiava all’Università di Syracuse, nello stato di New York".